Ieri andare all’Hidron ed immergemi in quella sottospecie di vasca idromassaggio tonda dalle sembianze di pentolone ricolmo di acqua bollente e ribollente, mi ha fatta inizalmente sentire come la protagonista di uno di quei vecchi film sui selvaggi.
Nella mia testa c’è una sventurata ragazza che approda/naufraga da sola su di un’isola deserta e ad attenderla trova una tribù di indigeni inizialmente ostili. La protagonista col tempo viene accettata ed accudita (anche tropppo), finchè un giorno, ormai tonda come un uovo, alla sua domanda:
-“Insomma, cosa c’è per cena stasera?”-
Le arriva come risposta un deciso:
-“TU!”-
Seguono accerchiamenti vari, inseguimenti con lance e frecce e pentoloni giganti messi a bollire su fuochi, mentre grasse indigene a petto nudo e con ossi conficcati nel naso, giranol’acqua che bolle assaggiandola con enormi mestoli di legno.
Se la ragazza riesca a fuggire o meno non lo so e mi interessa anche il giusto.
Il secondo pensiero, decisamente più costruttuttivo del primo è stato che però io da brava VIPPE quale non sono, in casa mia la vasca idromassaggio ce l’hoo!
A volerla disperatamente è stata mia mamma quando ci siamo trasferiti, colta da uno slancio di -“Io metto l’idromassaggio perchè mi fa bene alla schiena (PA-PPAPPERO n.d.r.)”- E naturalmente non l’ha usata MAI. Neanche una volta.
L’occasione fa la Nicchia ladra e siccome domenica= relax, idromassaggio=relax, mammanonincasa=relax, anche per l’estremo rispetto che nutro per le uguaglianze, ho proprio DOVUTO sfruttare l’occasione.
Bagnoschiuma abbondante alla mano, ho riempito la vasca di acqua bollente come piace a me e poi dentro per sguazzare felicemente a mollo indisturbata fino a farmi lessare.
Ho acceso l’idromassaggio e mi sono abbandonata lasciandomi coccolare da tutte quelle bollicine.
La schiuma è bianca, soffice, e sale, mi avvolge, profumando l’aria di buono.
Sale la schiuma e continua a salire.. ma adesso lo fa troppo in fretta perchè mi renda conto che avanza come una nuova e candida versione di un BLOB bianco e profumoso ma non per questo meno letale.
Gridando all’esondazione mi precipito a spengere l’idromassaggio e mi accingo a fare una stima dei danni.
Vittime più prossime le mie ciabatte di pelo (nuoooo!!), l’accappatoio, l’asciugamano e il rotolo di carta igienica completamente zuppo.